MANTIDE
RELIGIOSA delle 6
armonie
Nel mondo della arti marziali cinesi esistono
diversi stili che si inspirano ai movimenti
degli animali. Fra questi uno dei più
famosi è il TANG LANG CHUAN, ovvero “la boxe della Mantide Religiosa“.
La leggenda racconta
che tale forma di lotta fu inventata da un certo Wang Lang; era questi un esperto di arti marziali, che non riusciva
a vincere in combattimento a causa della
sua piccola statura. Un giorno vide nella foresta una mantide combattere contro
una grande cicala. Alla fine la mantide
ebbe la meglio, uccidendo la cicala. La
mantide usava una tecnica basata su un buon ritmo di attacco e difesa, su forza e rilassamento, breve e lunga distanza. Wang catturò
un certo numero di mantidi ed osservandole combattere elaborò un suo stile particolare, di grande efficacia, che fu perciò denominato
Tang Lang Chuan.
Il Tang Lang
Chuan manifesta forza, potenza, destrezza, velocità, una combinazione di durezza
e morbidezza, di pieno e di vuoto, di attacco e
difesa. Il praticante, quando viene attaccato, è in grado di sferrare
una raffica di colpi in rapida successione, manifestando al contempo una grande maestria nell’arte di afferrare e lasciare la presa.
Una caratteristica comune dei vari stili di Tang
Lang Chuan è l’azione precisa sviluppata con grande intensità. I movimenti sono leggeri ma potenti e gli attacchi molto vigorosi con tecniche
abilmente collegate fra loro. La pratica del Tang Lang Chuan sviluppa l’acutezza
visiva, il gioco di mani, il lavoro dei
piedi ed i movimenti del corpo ed insieme la velocità, l’agilità, la stabilità e
l’accurata scelta delle tecniche. La potenza che sprigiona è forte ma non rigida, rilassata ma non debole,
veloce ma coordinata e ritmica.
Obiettivo fondamentale di qualsiasi artista marziale,
indipendentemente dalla sua disciplina, è padroneggiare le sei armonie che
consentono di produrre un’azione efficace.
Tre sono esterne riguardano
l’armonia del movimento:
1) mani
e piedi insieme,
2) gomiti e ginocchia insieme,
3) spalle e anche insieme.
Le altre tre sono interne riguardano lo stato
interiore:
1) cuore
e pensiero insieme,
2) pensiero e Qi insieme,
3) Qi
e forza insieme.
L’interno muove l’esterno.
Il Liu He Tang Lang Chuan abbina l’interno
con l’ esterno. Viene impiegata la mente
per guidare i movimenti del corpo e si pone uguale attenzione all’aspetto mentale e fisico. In questo stile i movimenti sono più rotondi e
contenuti, ma conservano una grande efficacia. L’attenzione è focalizzata sui movimenti delle
mani (spesso a forma di uncino, molto veloci e insieme potenti, talvolta in rapida
sequenza. Il Maestro Liu
dice: “Il Tang Lang Chuan è
troppo veloce per
pensare , esiste solo
il tempo per l’
azione “ .
- di LIU
JING RU -
Lo stile Liuhe si distingue dagli altri stili del
Tanglang Quan, il Qi xing ed il Mei Hua in quanto stile interno, fondato su un’esecuzione estremamente
rapida dei movimenti, con tecniche rotonde, collegate l’una all’altra senza
pause. Potente ed estremamente duttile nella sua azione è capace di cambiare
immediatamente a seconda della situazione, risulta elegante nel taolu e
micidiale in combattimento.
PRINCIPALI
CARATTERISTICHE
In
primo luogo la FLUIDITÀ: i movimenti vengono eseguiti senza alcuna pausa tra
una tecnica e l’altra. C’è una sottile differenza tra l’esecuzione del taolu e il combattimento: infatti nel
primo le tecniche devono essere LIAN GUAN,
cioè susseguirsi in maniera continua ed omogenea, nel combattimento invece
devono essere LIAN HUAN, cioè
concatenate in maniera incalzante e circolare, per non lasciare all’avversario
alcuno spazio per contrattaccare e per essere in grado di adattarle alle
sue.
L’ azione
deve essere simile a quella di un fiume in piena, che non si arresta fino a che
non termina il proprio corso, ovvero fino alla sconfitta dell’avversario. Si
deve essere in grado di cambiare in
qualsiasi momento adattandosi alla situazione, e per questo si dispone di
un’ampia varietà di tecniche che agiscono nelle sei direzioni, ovvero in tutte
le direzioni possibili.
Per poter
essere realmente incalzante la sua azione deve essere il più veloce possibile e
la VELOCITÀ d’esecuzione è appunto un’altra sua caratteristica.
L’insegnamento
tradizionale spiega che: “un secondo è brevissimo ma si deve essere tanto
veloci da farlo sembrare lunghissimo, veloci come il fulmine e precisi come se
si dovesse infilare la cruna di un ago”. Per questo motivo nell’allenamento del
taolu bisogna essere rapidi ed
eliminare qualsiasi pausa. Questo principio influisce in maniera importante
sulla camminata del LIUHE nella quale
sono ridotte al minimo le posizioni basse e raccolte, come nel tipico passo
della mantide, perchè troppo lente ed inefficaci in combattimento.
Per essere
veloci inoltre le tecniche sono quasi tutte ROTONDE; i colpi diretti sono
pochissimi. Se si è rotondi nell’esecuzione si possono concatenare le tecniche
in maniera fulminea e omogenea cambiando direzione senza che l’avversario possa
rendersi conto di quello che sta succedendo. Le braccia sono paragonate a una
ruota: nel suo moto è impossibile definire dove termina un giro e dove inizia
il successivo perchè non c’è interruzione. Si ricerca questa fluidità e la si
allena nell’esercizio del taolu applicando
i principi LIANHUAN, susseguirsi in
circolo e LIAN GUAN, susseguirsi
senza pause.
Le braccia
sono come una ruota e la vita, la cintura, ne è l’asse; il busto deve diventare
come una sfera. L’azione si lega a quella dell’avversario, si aderisce a lui,
se ne seguono i movimenti concatenando le tecniche in tutte le direzioni
possibili e mutando continuamente le linee di forza: questo è LIAN HUAN.
Altra
caratteristica del Liuhe è quella di appartenere alle scuole di wushu interne come il taiji
quan, lo xingyi quan e il bagua zhang. È importante analizzare
quindi i tipi di forza che utilizza, questi sono tre: la MING JING, forza che si vede, la AN JING, forza nascosta, la HUA
JING, forza che trasforma. È molto più semplice vedere e comprendere queste
differenze nella pratica piuttosto che descriverle.
La MING JING, “forza che si vede”, è la
forza “esterna”, la potenza muscolare, la forza pura e dirompente che si
scarica nei colpi diretti e più potenti ed è quella utilizzata in prevalenza
dal Meihua e dal Qixing Tang Lang quan.
Il Liuhe però utilizza molto anche la AN JING. Il carattere“An” vuole dire nascosto, segreto, che
non si vede ed è infatti quella che viene definita comunemente “energia
interna”.
É facile
fraintendere il termine “interno”, che viene a volte interpretato in chiave
filosofica ma nella pratica è di difficile applicazione. L’energia interna
parte dal Dan Tian (dal ventre), e si può sviluppare e scaricare solo attraverso
una grande morbidezza e flessibilità. L’unione delle sei armonie LIU HE non è quindi solo filosofia, ma
la spiegazione di come svilupparla nella realtà, è il principio base al quale
dobbiamo attenerci nell’esecuzione di ogni movimento per poter dire di
praticare correttamente il Liuhe Tanglang
Quan. È molto evidente nelle tecniche a distanza ravvicinata, dove non c’è
spazio di movimento, o nelle spinte. Il corpo si muove come un tutt’uno: piede,
anche, vita, spalla, gomito e mano, quando si sferra un colpo, giungono nello
stesso momento.
È un
movimento molto elastico e rilassato, si deve portare il peso e il ventre verso
il basso come per scagliare un grande peso in mare, in questo caso il ventre.
La controspinta che si avverte, che è paragonabile a quella dell’acqua, è la
forza che esplode da ogni singola parte del corpo e che viene utilizzata nell’
azione di attacco. Non ha importanza con cosa si colpisce, mano, gomito o
calcio, tutto il corpo vibra ed esplode in maniera incontenibile. Può essere
paragonata alla forza di un pesce quando viene preso in mano: il suo dimenarsi
è quasi incontrollabile, sfugge a qualsiasi presa eppure non si può dire che
sia potente. Possiamo anche pensare alla forza elastica di una palla: se si
prova a darle un pugno restituisce la spinta raddoppiata e lo stesso avviene
nel dantian: se ne utilizza la sua
spinta per sferrare l’ attacco.
In ultimo
andiamo a vedere la HUA JING, cioè la
forza che trasforma. Si intende con ciò la capacità di modificare l’ azione
cambiandone le linee di forza a seconda della risposta dell’avversario,
trasformandone la sua forza per portarla a vantaggio. Per questo motivo le
tecniche si sviluppano in tutte le direzioni, con un’ampissima quantità di
varianti della stessa, quasi tutte circolari. Una tecnica circolare non
esaurisce la sua forza nel momento, o meglio, nel luogo dove è destinato l’
attacco. Se per esempio dopo una tecnica di pugno a martello si manca il volto
dell’ avversario, il pugno prosegue fino a che non incontra qualcosa come il
petto o un braccio, altrimenti un altro attacco prende forma verso un altro
obiettivo. Non si rimane mai sbilanciati e neanche bloccati, si continua nel
moto fino alla fine del combattimento. Trasformare vuol dire anche che se ci si
scontra contro la forza dell’avversario in maniera esattamente opposta, non si
cerca di insistere per sovrastarla ma, cambiando la direzione della spinta, si
utilizza quella dell’avversario come rampa per contrattaccarlo con potenza
ancora maggiore.
In linea
di massima sono queste le caratteristiche del LIUHE TANGLANG QUAN: molto difficili da spiegarsi a parole, ma la
cui efficacia è facilmente comprensibile nella pratica.
TRADUZIONE DAL CINESE DI ANDREA BONELLI